Obiettivi: A livello cellulare, la pepsina legata ai tessuti è fondamentale per il meccanismo fisiopatologico della malattia da reflusso, e sebbene le soglie per il danno laringeo nel reflusso laringofaringeo e per il danno esofageo nella malattia da reflusso gastroesofageo differiscano, entrambe le forme di danno sono dovute alla pepsina, che richiede acido per la sua attivazione. Inoltre, la pepsina umana rimane stabile a pH 7,4 e può essere riattivata da ioni idrogeno provenienti da qualsiasi fonte. Pertanto, la maggior parte delle acque di rubinetto e imbottigliate (tipicamente a pH 6,7-7,4) non dovrebbe influenzare la stabilità della pepsina. Gli scopi di questi studi in vitro erano di indagare se l’acqua di pozzo artesiana contenente bicarbonato naturale (pH 8,8) potesse denaturare (inattivare) irreversibilmente la pepsina umana e di stabilire la sua potenziale capacità di tamponamento acido.
Metodi: Sono stati eseguiti studi di laboratorio per determinare se la pepsina umana fosse inattivata dall’acqua alcalina a pH 8.8. Inoltre, la capacità tampone dell’acqua alcalina è stata misurata e confrontata con quella delle due acque in bottiglia più popolari disponibili in commercio.
Risultati: L’acqua alcalina a pH 8,8 ha inattivato irreversibilmente la pepsina umana (in vitro) e la sua capacità tampone dell’acido cloridrico ha superato di gran lunga quella delle acque a pH tradizionale.
Conclusioni: A differenza dell’acqua potabile convenzionale, l’acqua alcalina a pH 8,8 denatura istantaneamente la pepsina, rendendola permanentemente inattiva. Inoltre, ha una buona capacità di tamponamento degli acidi. Quindi, il consumo di acqua alcalina può avere benefici terapeutici per i pazienti con malattia da reflusso.