Bibbia di Ginevra, chiamata anche Breeches Bible, traduzione inglese della Bibbia pubblicata a Ginevra (Nuovo Testamento, 1557; Vecchio Testamento, 1560) da una colonia di studiosi protestanti in esilio dall’Inghilterra che lavorarono sotto la direzione generale di Miles Coverdale e John Knox e sotto l’influenza di John Calvin. Gli ecclesiastici inglesi erano fuggiti da Londra durante il regno repressivo della cattolica romana Maria I, che aveva bloccato la pubblicazione delle Bibbie in quel paese.
L’opera acquisì il soprannome di “Bibbia delle braghe” perché descriveva Adamo ed Eva come se avessero fatto “braghe” per coprire la loro nudità (Genesi 3:7), invece di “grembiuli” o “perizomi”. La Grande Bibbia (chiamata così per le sue grandi dimensioni delle pagine e ordinata per la prima volta da Enrico VIII nel 1538) fu restituita alle chiese dopo che la successione di Elisabetta I fermò la persecuzione degli anglicani e dei protestanti, ma la Bibbia di Ginevra, importata dall’Europa e stampata in Inghilterra solo nel 1576, superò rapidamente la Grande Bibbia nel favore del pubblico. La Bibbia di Ginevra fu la prima Bibbia in inglese ad aggiungere versi numerati. Fu anche una delle prime ad includere ampie note di commento, che furono poi considerate “sediziose” da re Giacomo quando vietò la Bibbia di Ginevra nel 1611. Nonostante il disprezzo del re, la duratura popolarità dell’opera rese la Bibbia di Ginevra un’importante influenza sui traduttori della Versione di Re Giacomo.