Che cos’è l’aria secca?
Ci sono due modi in cui si fa riferimento all’aria secca in meteorologia. Entrambi questi modi sono spiegati di seguito:
1. Una definizione di aria secca è un campione teorico di aria che non ha vapore acqueo. Quando si guardano le tabelle nei libri di testo di meteorologia si noterà che per la composizione dei gas nell’atmosfera ci sarà spesso una tabella che mostra l’abbondanza di ogni gas principale nell’aria secca. Questo viene fatto perché il vapore acqueo è un gas variabile (che va da una traccia a circa il 4%). La quantità di vapore acqueo nell’aria dipende dal punto di rugiada dell’aria. Quando si ignora il vapore acqueo, ciò che rimane è una percentuale abbastanza fissa della percentuale in volume o in massa di ossigeno, azoto e argon. Tuttavia, l’aria nell’atmosfera non sarà perfettamente secca poiché anche in aria molto fredda ci sarà ancora una traccia di vapore acqueo.
2. Un’altra definizione di aria secca è l’aria che ha una bassa umidità relativa. Quando l’umidità relativa scende sotto il 40% circa, l’aria sembra secca sulla pelle. Se l’umidità relativa molto bassa persiste può rendere la pelle secca, le labbra screpolate e può mettere più statica nell’aria. In inverno, quando l’aria con un basso punto di rugiada dall’esterno viene riscaldata e portata all’interno, l’umidità relativa dell’aria diminuisce. Per aggiungere umidità all’aria alcune persone comprano degli umidificatori. Anche se quest’aria viene chiamata aria secca, non è perfettamente secca. In alcuni casi si parla di aria secca anche quando l’umidità relativa esterna è alta ma il punto di rugiada è basso. Questo perché anche se l’aria ha un’alta umidità relativa del 90% all’esterno, una volta che l’aria viene portata all’interno e riscaldata, l’umidità relativa diminuisce notevolmente. In situazioni in cui i punti di rugiada sono bassi all’esterno (meno di circa 32 F) l’aria sarà spesso indicata come secca dai meteorologi, soprattutto se il cielo è sereno.