Decolonizzazione

Quando le Nazioni Unite furono fondate nel 1945, circa 750 milioni di persone, quasi un terzo della popolazione mondiale, vivevano in territori che dipendevano da potenze coloniali. Oggi, meno di 2 milioni di persone vivono sotto il dominio coloniale nei 17 territori non autogestiti rimasti. L’ondata di decolonizzazione, che ha cambiato la faccia del pianeta, è nata con l’ONU e rappresenta il primo grande successo dell’organismo mondiale.

Come risultato della decolonizzazione molti paesi sono diventati indipendenti e hanno aderito all’ONU.

Il sistema di amministrazione fiduciaria internazionale è stato stabilito dalla Carta delle Nazioni Unite. Affermando il principio dell’autodeterminazione, la Carta descrive la responsabilità degli Stati per i territori sotto la loro amministrazione come “una fiducia sacra” in cui gli interessi dei loro abitanti sono fondamentali.

Consiglio di amministrazione fiduciaria

La Carta creò anche il Consiglio di amministrazione fiduciaria come organo principale dell’ONU. Doveva monitorare la situazione in 11 specifici “Territori Fiduciari” che erano soggetti ad accordi separati con gli Stati che li amministravano. Questi territori erano stati formalmente amministrati con mandati della Società delle Nazioni, o separati da paesi sconfitti nella seconda guerra mondiale, o posti volontariamente sotto il sistema dalla loro potenza amministratrice. Undici territori furono posti sotto questo sistema.

Dichiarazione sulla concessione dell’indipendenza ai paesi e ai popoli coloniali

Mentre il processo di decolonizzazione continuava ad avanzare, l’Assemblea Generale, nel 1960, adottò la sua storica Dichiarazione sulla concessione dell’indipendenza ai paesi e ai popoli coloniali. La Dichiarazione affermava il diritto di tutti i popoli all’autodeterminazione e proclamava che il colonialismo doveva essere portato a una fine rapida e incondizionata. Due anni dopo, fu istituito un Comitato Speciale sulla Decolonizzazione per monitorare la sua attuazione.

Nel 1990, l’Assemblea proclamò il Decennio Internazionale per l’Eradicazione del Colonialismo (1990-2000), che includeva uno specifico piano d’azione. Nel 2001, è stato seguito da un Secondo Decennio Internazionale per l’Eliminazione del Colonialismo. La fine del secondo decennio coincise con il cinquantesimo anniversario della Dichiarazione sulla concessione dell’indipendenza ai paesi e ai popoli coloniali. Allo stesso tempo l’Assemblea Generale ha dichiarato il periodo 2011-2020 il Terzo Decennio Internazionale per l’Eliminazione del Colonialismo.

Dalla creazione delle Nazioni Unite, 80 ex colonie hanno ottenuto la loro indipendenza. Questo include tutti gli 11 Territori Fiduciari, che hanno raggiunto l’autodeterminazione attraverso l’indipendenza o la libera associazione con uno Stato indipendente. Il Comitato Speciale continua a monitorare la situazione nei restanti 17 territori, lavorando per facilitare il loro avanzamento verso la completa autodeterminazione.

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