Quando Lilliya Konovalova è rimasta incinta di due gemelli, non si aspettava di partorire due volte. Ma la 29enne, che vive nel nord del Kazakistan, è stata in ospedale due volte – una volta a maggio, per la nascita di sua figlia, e di nuovo all’inizio di questo mese, per la nascita di suo figlio.
“Mio figlio non aveva fretta di venire al mondo”, ha detto la Konovalova, come riportato dal Daily Mail.
I gemelli sono nati a 11 settimane di distanza. Un intervallo così lungo tra due gemelli è raro, ma non inaudito. (Il record mondiale – gemelli nati a 87 giorni di distanza – è stato stabilito nel 2012). Ma non sono solo i compleanni separati che distinguono questi gemelli – è il fatto che ognuno di loro ha avuto una gestazione in un utero separato.
Questo perché Konovalova ha una condizione chiamata utero didelfo, che essenzialmente significa che ha un doppio utero.
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L’utero didelfo è sorprendentemente comune – una donna su 2.000 lo ha. Le condizioni si verificano all’inizio dello sviluppo, quando le due tube che tutti i feti femminili hanno, che normalmente si fondono in un unico utero, si sviluppano invece in due uteri separati. Ma le probabilità di una gravidanza come quella di Konovalova, dove ogni bambino si sviluppa nel proprio utero, sono minuscole – solo una su 50 milioni, ha riportato Scientific American. (Per una donna con utero didelphys, le probabilità di concepire un gemello in ciascuno sono 1 su 25.000).
Gravidanze simili sono state documentate. Nel 2009, una donna in Michigan con utero didelfo ha partorito due bambine, una per parte. Nel 2014, una donna nel Regno Unito con la stessa condizione ha dato alla luce tre gemelli, due dei quali hanno condiviso un utero, e uno dei quali aveva il proprio.
Ma in nessuno di questi casi documentati i bambini sono nati in occasioni separate. Questo significa che la gravidanza della Konovalova era rara su due fronti.
A volte, dopo aver partorito un gemello, le contrazioni della donna si attenuano. A volte, quando il primo gemello partorito è estremamente prematuro, i medici lasceranno il secondo feto a gestare nell’utero della madre fino a quando non sarà più vicino al termine, ha riferito il Washington Post. Questo è quello che è successo a Konovalova. Quando sua figlia Liya è nata, Konovalova aveva solo 25 settimane di gravidanza – appena oltre la soglia in cui un bambino può sopravvivere fuori dalla madre. Quando suo figlio Maxim è nato, aveva avuto molto più tempo per svilupparsi all’interno dell’utero.
Konovalova e i suoi gemelli sono entrambi sani e si preparano a lasciare l’ospedale come famiglia.
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Originariamente pubblicato su Live Science.
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