Epistemologia

Conoscenza del mondo esterno

La maggior parte delle persone ha notato che la vista può giocare brutti scherzi. Un bastone dritto immerso nell’acqua sembra piegato, ma non lo è; i binari della ferrovia sembrano convergere in lontananza, ma non lo fanno; e una pagina di stampa in lingua inglese riflessa in uno specchio non può essere letta da sinistra a destra, anche se in tutte le altre circostanze è possibile. Ognuno di questi fenomeni è in qualche modo fuorviante. Chiunque creda che il bastone sia piegato, che i binari della ferrovia convergano, e così via, si sbaglia su come è realmente il mondo.

illusione ottica: rifrazione della luce
illusione ottica: rifrazione della luce

La rifrazione (piegatura) della luce quando passa dall’aria all’acqua causa un’illusione ottica: le cannucce nel bicchiere d’acqua appaiono rotte o piegate sulla superficie dell’acqua.

© Cheyenne/Fotolia

Anche se tali anomalie possono sembrare semplici e poco problematiche all’inizio, una considerazione più approfondita mostra che è vero proprio il contrario. Come si fa a sapere che il bastone non è veramente piegato e che le tracce non convergono veramente? Supponiamo che si dica che si sa che il bastone non è veramente piegato perché quando viene tolto dall’acqua si vede che è dritto. Ma vedere un bastone dritto fuori dall’acqua fornisce una buona ragione per pensare che quando è in acqua non è piegato? Supponiamo che si dica che i binari non convergono realmente perché il treno ci passa sopra nel punto in cui sembrano convergere. Ma come si fa a sapere che anche le ruote del treno non convergono in quel punto? Cosa giustifica il preferire alcune di queste credenze ad altre, specialmente quando tutte si basano su ciò che si vede? Quello che si vede è che il bastone nell’acqua è piegato e che il bastone fuori dall’acqua è dritto. Perché, allora, il bastone è dichiarato realmente diritto? Perché, in effetti, viene data priorità a una percezione piuttosto che a un’altra?

Una possibile risposta è dire che la visione non è sufficiente a dare la conoscenza di come sono le cose. La vista deve essere “corretta” con informazioni derivate dagli altri sensi. Supponiamo allora che una persona affermi che una buona ragione per credere che il bastone nell’acqua sia dritto è che quando il bastone è nell’acqua, si può sentire con le mani che è dritto. Ma cosa giustifica la convinzione che il senso del tatto sia più affidabile della vista? Dopo tutto, il tatto dà luogo a percezioni errate proprio come la vista. Per esempio, se una persona raffredda una mano e scalda l’altra e poi le mette entrambe in una vasca di acqua tiepida, l’acqua sembrerà calda alla mano fredda e fredda alla mano calda. Quindi, la difficoltà non può essere risolta appellandosi all’input degli altri sensi.

Un’altra possibile risposta inizierebbe con il concedere che nessuno dei sensi è garantito per presentare le cose come sono realmente. La convinzione che il bastone sia davvero dritto, quindi, deve essere giustificata sulla base di qualche altra forma di consapevolezza, forse la ragione. Ma perché la ragione dovrebbe essere accettata come infallibile? Essa è spesso usata in modo imperfetto, come quando si dimentica, si calcola male o si salta alle conclusioni. Inoltre, perché ci si dovrebbe fidare della ragione se le sue conclusioni sono in contrasto con quelle derivate dalle sensazioni, considerando che l’esperienza sensoriale è ovviamente la base di gran parte di ciò che si conosce del mondo?

C’è chiaramente una rete di difficoltà qui, e si dovrà pensare molto per arrivare a una difesa convincente dell’affermazione apparentemente semplice che il bastone è veramente dritto. Una persona che accetta questa sfida affronterà, in effetti, il più ampio problema filosofico della conoscenza del mondo esterno. Quel problema consiste in due questioni: come si può sapere se c’è una realtà che esiste indipendentemente dall’esperienza sensoriale, dato che l’esperienza sensoriale è in definitiva l’unica prova che si ha per l’esistenza di qualcosa; e come si può sapere come è realmente qualsiasi cosa, dato che diversi tipi di prove sensoriali spesso sono in conflitto tra loro.

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