Il nostro nome deriva da un uomo nella Bibbia che ebbe una missione molto simile alla nostra:
Nel libro biblico degli Atti, capitolo 9, c’è una storia su un uomo chiamato Saulo che imprigionò e uccise i primi cristiani. Mentre viaggiava verso la città di Damasco per fare altri arresti, fu improvvisamente accecato da una luce dal cielo e sentì la voce di Gesù che diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” Gesù lo mandò alla città successiva dove gli sarebbe stato detto cosa fare. Poco dopo, il Signore parlò a un discepolo di nome Anania, chiedendogli di andare da Saulo, mettere le mani su di lui e ridargli la vista. Anania era comprensibilmente scettico, perché Saulo era ben noto per il male che faceva ai credenti e per i suoi piani di arrestarne altri. Il Signore disse ad Anania che aveva piani più grandi e migliori per Saulo, e Anania obbedì.
Per condensare il resto della storia, la vista di Saulo fu restaurata, divenne un seguace di Gesù e cambiò il suo nome in Paolo. Paolo non era un semplice seguace: divenne il pilastro più visibile e attivo della nuova chiesa cristiana. Continuò a scrivere quasi metà del Nuovo Testamento. I cambiamenti di vita e i contributi di Paolo non sono altro che un miracolo, ma c’è voluto Anania per farlo accadere.
Noi della Fondazione Anania siamo chiamati a cercare e risanare gli individui che hanno fatto del male agli altri perché sappiamo che hanno il potenziale per cambiare e poi continuare a fare grandi cose.
Sappiamo che gli individui che hanno fatto del male sono stati creati per qualcosa di molto meglio. Vogliamo aiutarli a scoprire quella vita.