Gli ultimi cinquant’anni sono stati caratterizzati da una tendenza inequivocabile verso la liberalizzazione delle leggi sull’aborto, in particolare nel mondo industrializzato. In mezzo al continuo dibattito sulla procedura, la tendenza ha coinciso con un calo dei tassi di aborto in tutto il mondo. Poiché le nazioni di tutto il mondo hanno ampliato le basi su cui le donne possono accedere ai servizi di salute riproduttiva, la qualità e la sicurezza dell’assistenza all’aborto sono migliorate, così come la sopravvivenza materna.
Più dai nostri esperti
I tassi di aborto sono relativamente simili tra i paesi con leggi sull’aborto altamente restrittive e quelli in cui la procedura è consentita senza restrizioni, tra 34 e 37 per 1.000 donne all’anno, ma la sicurezza della procedura diverge ampiamente: quasi il 90% degli aborti nei paesi con leggi liberali sull’aborto sono considerati sicuri, rispetto a solo il 25% di quelli nei paesi in cui l’aborto è vietato. Il tasso medio di aborto a livello globale è sceso di cinque punti percentuali dal 1994, e fino a diciannove punti percentuali nei paesi industrializzati. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa l’8% delle morti materne nel mondo sono dovute a complicazioni di aborti non sicuri, quasi tutte nei paesi in via di sviluppo.
Anche se lo status legale dell’aborto varia considerevolmente da regione a regione, quasi ogni paese permette l’aborto almeno in alcune circostanze; globalmente, solo sei paesi vietano l’aborto completamente. La maggior parte dei paesi industrializzati permette la procedura senza restrizioni. Circa 125 paesi hanno alcune restrizioni, tipicamente permettendo l’aborto solo in situazioni limitate, tra cui per ragioni socioeconomiche, rischi per la salute fisica o mentale della donna, o la presenza di anomalie fetali.