Lo Zion Lodge

Storia dello Zion Lodge
Nei primi giorni del National Park Service, le compagnie ferroviarie erano spesso il catalizzatore per la creazione o il miglioramento delle strutture del parco. Per Zion, quella ferrovia era la Utah Parks Company, una filiale della Union Pacific Railroad. Con il completamento di una linea ferroviaria fino alla vicina Cedar City nel 1923, i visitatori avevano ora un modo facile e comodo per raggiungere Zion. Il passo successivo fu quello di fornire un alloggio che si complimentasse con il paesaggio di classe mondiale.
Mentre i progetti iniziali del lodge richiedevano enormità e immensità, i funzionari del parco alla fine decisero che un lodge nello stretto canyon doveva armonizzarsi meglio con il paesaggio e la scala dei dintorni. Gilbert Stanley Underwood – un architetto frequente di numerose logge del parco nazionale – fu all’altezza della sfida. Utilizzando 265.000 piedi di legno portati giù dall’altopiano dalla Cable Mountain Draw Works, la Utah Parks Company progettò un edificio principale che era invitante e trasudava calore. Lo Zion Lodge fu completato nel maggio del 1925, e fu poi completato con una serie di cabine indipendenti annidate nelle vicinanze. Questi miglioramenti segnarono un’importante pietra miliare nella visita allo Zion National Park.
L’edificio principale del lodge rimase in piedi per oltre 40 anni fino a quando fu consumato da un incendio il 26 gennaio 1966. Appena 108 giorni dopo l’incendio, un nuovo edificio prefabbricato era in funzione. Questa rapida svolta la dice lunga sull’importanza che lo Zion Lodge aveva ottenuto nella storia dello Zion National Park.
Se stai cercando una tregua all’ombra dal caldo o speri di cenare in uno scenario maestoso, lo Zion Lodge è un bel posto per fermarsi. I visitatori possono anche partecipare alle attività guidate dai ranger nel lodge, un servizio iniziato nel 1935. Per molti, lo Zion Lodge è diventato un segno distintivo di una visita alla zona e occupa un posto importante nella storia dello Zion National Park.

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