Philip Zimbardo

Philip Zimbardo è uno psicologo sociale contemporaneo noto soprattutto per il suo Stanford Prison Study.

Vita professionale

Philip Zimbardo è nato il 23 marzo 1933 a New York City. Ha studiato al Brooklyn College e si è laureato nel 1954 in sociologia, antropologia e psicologia. Zimbardo ha frequentato la scuola di specializzazione alla Yale University, dove ha completato il suo dottorato in psicologia nel 1959. Zimbardo ha trascorso un anno di insegnamento a Yale e sette anni come professore associato alla New York University. Nel 1968, Zimbardo ha accettato un lavoro alla Stanford University come professore di psicologia.

Zimbardo ha sviluppato la Stanford Shyness Clinic nel 1977 per aiutare le persone a superare la timidezza in ambienti sociali. Quando la clinica si è trasferita fuori dal campus di Stanford, è stata rinominata The Shyness Clinic; Zimbardo continua a servire lì come consulente di ricerca. Zimbardo ha passato decenni a studiare e ricercare il comportamento dei culti e il controllo mentale, e ha testimoniato il potere della pressione situazionale e gli eventi della prigione di Abu Ghraib.

Zimbardo è stato presidente dell’American Psychological Association nel 2002, ed è professore emerito a Stanford dal 2003. Lavora con il Greater Good Science Center alla UC Berkeley ed è il fondatore e direttore dell’Heroic Imagination Project, un’organizzazione progettata per riconoscere e promuovere l’eroismo quotidiano. La sua popolare serie PBS, Discovering Psychology, insegna principi e teorie psicologiche di base ad un pubblico laico.

Contributo alla psicologia

Zimbardo ha passato la maggior parte della sua carriera a ricercare come e perché le persone si trasformano in certe situazioni in modo da comportarsi in modo inaspettato, come quando una persona buona commette un atto atroce, o una persona intelligente fa qualcosa di irrazionale. Zimbardo ha anche studiato la timidezza, la motivazione e le prospettive umane sul tempo.

Zimbardo ha progettato l’esperimento carcerario di Stanford per determinare quale sarebbe stato il risultato quando a un gruppo veniva concessa autorità su un altro gruppo. Nello studio del 1971, Zimbardo assegnò a 24 studenti universitari il ruolo di guardie o prigionieri in una finta prigione sul terreno di Stanford. Anche se lo studio era programmato per durare due settimane, nel corso di sei giorni, i prigionieri svilupparono comportamenti unici che imitavano quelli dei prigionieri reali, tra cui tumulti, ribellione e persino depressione e rabbia. Le guardie carcerarie, a cui erano state date chiare istruzioni su quali tattiche erano autorizzate ad usare, cominciarono rapidamente a superare i limiti della punizione e della degradazione. Gli psicologi osservatori notarono che molte delle guardie carcerarie usavano comportamenti sadici e persino torturanti per ottenere il controllo sui prigionieri, anche quando non era giustificato. I prigionieri credevano di essere veri prigionieri, e molti erano gravemente traumatizzati emotivamente. L’esperimento è stato interrotto in anticipo come risultato.

L’etica dello studio è ancora oggi ampiamente discussa. Molti ricercatori indicano lo studio come prova degli effetti dell’incarcerazione, come indicazione degli effetti negativi che il controllo assoluto può avere sulla coscienza di una persona, o come spiegazione del pensiero di gruppo e del comportamento dei culti. Zimbardo ha ampliato i risultati dell’esperimento, tracciando paralleli con le condizioni della prigione di Abu Ghraib nel suo libro del 2007, The Lucifer Effect: Understanding How Good People Turn Evil.

Lo Zimbardo Time Perspective Inventory (ZTPI) è stato progettato da Zimbardo per misurare la prospettiva di una persona sul passato, presente e futuro. Il test ZTPI misura cinque atteggiamenti verso il tempo: passato-negativo, passato-positivo, presente-fatalistico, presente-edonistico, e futuro. Zimbardo ha esposto le sue teorie in The Time Paradox: The New Psychology of Time That Will Change Your Life. Zimbardo crede che le nostre vite siano modellate dalla nostra prospettiva del tempo e che una serie di paradossi influenzino il comportamento personale e culturale:

  • Paradosso 1. Le persone sono tipicamente inconsapevoli del potente effetto che il tempo ha sui loro sentimenti, pensieri e azioni.
  • Paradosso 2. Gli atteggiamenti di una persona verso il tempo possono essere benefici, a meno che un atteggiamento non persista sugli altri.
  • Paradosso 3. La prospettiva temporale di una persona è modellata dall’esperienza personale, sebbene questi atteggiamenti formino anche una prospettiva collettiva e culturale che modella una nazione.

Di recente, Zimbardo ha iniziato a sviluppare il concetto di sindrome da intensità sociale, con i colleghi Sarah Brunskill e Anthony Ferreras. La teoria è progettata per spiegare la cultura dei militari. Zimbardo e i suoi colleghi sostengono che l’ambiente intenso dei militari può portare a un comportamento ipermaschile che provoca un estremo sballo di endorfine.

Selected works by Philip Zimbardo

  • The Cognitive Control of Motivation (1969)
  • Influencing Attitudes and Changing Behavior (with E. Ebbesen, 1969)
  • Shyness: What It Is, What To Do About It (1977)
  • The Lucifer Effect: Understanding How Good People Turn Evil (2007)
  • The Time Paradox: The New Psychology of Time That Will Change Your Life (with J. Boyd, 2008)
  • The Demise of Guys: Why Boys Are Struggling and What We Can Do about It (2012)

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