Image caption Al-Zubair Pasha Rahma era un potente commerciante di schiavi I commercianti di schiavi sono ancora glorificati – una strada nel cuore della capitale è intitolata ad al-Zubair Pasha Rahma, il cui impero commerciale del XIX secolo si estendeva a parti di quella che oggi è la Repubblica Centrafricana e il Ciad.
Gli storici dicono che catturò soprattutto donne dalle odierne aree sudanesi del Nilo Blu e delle Montagne Nuba, così come dal Sud Sudan e dalla regione Oromia dell’Etiopia. Era anche noto per il suo esercito di schiavi, composto da prigionieri del Sudan meridionale, che combatteva per gli ottomani.
Un’altra strada è intitolata a Osman Digna – un commerciante di schiavi e comandante militare, la cui lucrosa attività fu ridotta dall’amministrazione coloniale britannica di allora quando si mosse per mettere fuori legge la schiavitù.
The practice was only officially abolished in 1924, but the decision faced strong resistance from the main Arab and Islamic leaders of that era, among them Abdelrahman al-Mahdi and Ali al-Mirghani, who many believe had slaves working on the vast tracts of land they owned along the Nile River.
They wrote to the colonial administration urging them not to abolish slavery, but their request was ignored.
I due uomini, insieme ai loro partiti politici – Unionista e Umma – continuarono a esercitare un’enorme influenza dopo l’indipendenza, radicando la nozione di superiorità araba nel nuovo stato, riservando quasi tutti i posti di lavoro agli arabi e non riuscendo a sviluppare le aree abitate dai neri.
Il nipote di Mirghani, Sadiq al-Mahdi, fu primo ministro dal 1966 al 1967 e di nuovo dal 1986 al 1989, quando il figlio di Mirghani, Ahmed, divenne presidente in un governo di coalizione che i due uomini avevano formato.
Due accademici sudanesi, Sulimen Baldo e Ushari Mahoumd, hanno pubblicamente affermato nel 1987 di aver scoperto le prove che alcuni gruppi arabi del nord schiavizzavano i neri del sud. Dicono che questi gruppi furono armati dall’esercito di Sadiq al-Mahdi – e furono la genesi delle milizie Janjaweed, che furono poi accusate di pulizia etnica nel Darfur.