- La storia della chirurgia plastica – dall’A.C., attraverso il 1400 e le guerre mondiali, fino ai giorni nostri
- Chirurgia plastica (e lavori al naso) nel 1400 – di Antonio Branca
- Molto più tardi: il 1800 – i chirurghi plastici si rivolgono all’antica India per l’ispirazione
- Chirurgia plastica durante la guerra: le prime foto prima e dopo
- 1942: La chirurgia plastica incontra finalmente il mainstream
La storia della chirurgia plastica – dall’A.C., attraverso il 1400 e le guerre mondiali, fino ai giorni nostri
Anche se lo sviluppo della chirurgia plastica è comunemente ritenuto avvenuto negli ultimi 20 anni circa, le origini della chirurgia plastica sono molto antiche.
Chirurgia plastica (e lavori al naso) nel 1400 – di Antonio Branca
Il naso ha ricevuto la maggiore attenzione dai primi chirurghi plastici. Una delle prime procedure per ricostruire il naso, un primitivo precursore del ‘nose job’, è attribuita a un chirurgo chiamato Antonio Branca ed è descritta dal pantofolaio Heinrich von Pfolspeundt nella sua seminale opera del 1460 ‘Buch der Bündth-Ertznei’. Von Pfolspeundt ha descritto la tecnica nelle seguenti fasi:
1. Si costruisce un modello del naso da pergamena o pelle.
2. Questo modello viene poi steso sull’avambraccio e si traccia una linea intorno ad esso.
3. L’area segnata viene poi tagliata intorno e separata dagli strati sottostanti in modo tale che la parte inferiore del naso rimanga attaccata al braccio.
4. Il braccio viene poi sollevato alla testa con il lembo di naso posizionato sul viso e cucito al difetto.
5. Il braccio viene poi legato alla testa per tenerlo in posizione (vedi sotto).
6. Dopo 8-10 giorni (scomodi), quando la pelle è guarita al tessuto del difetto, la parte inferiore del lembo di pelle viene tagliata, liberando il braccio e permettendo la ricostruzione delle narici.
La procedura può sembrare spaventosa ora ma era all’avanguardia all’epoca (nessun gioco di parole).
Purtroppo per Antonio, però, non fu fino a quasi un secolo più tardi, dopo la sua morte, quando Gasparo Tagliacozzi scrisse la sua opera seminale ‘De Curtorum Chirurgia per Insitionem Libri Duo’ (sulla chirurgia dei difetti tramite impianto), che la tecnica raggiunse una grande fama tra i chirurghi europei.
Molto più tardi: il 1800 – i chirurghi plastici si rivolgono all’antica India per l’ispirazione
La chirurgia plastica dovette aspettare fino alla fine del 18° secolo per il successivo progresso significativo nella storia della chirurgia plastica – il trapianto di pelle. E ironicamente la svolta venne dalla riscoperta di una procedura sviluppata nell’antica India.
La procedura di innesto cutaneo dall’aspetto severo (vedi sotto) fu riscoperta in un antico libro chiamato ‘Sushruta Samhita’ – risalente all’VIII secolo a.C. In un angolo dei 184 capitoli del libro c’era una tecnica che utilizzava un lembo a forma di foglia dalla fronte per ricostruire il naso.
La tecnica (mostrata qui sotto) fu pubblicata nel ‘Gentleman’s Magazine of Calcutta’ nell’ottobre 1794 e divenne presto ampiamente utilizzata; conosciuta come il ‘Metodo Indiano’.
Seguendo l’uso di questa tecnica di innesto cutaneo, Felix Jean Casimir Guyon di Parigi e Jacques Reverdin di Ginevra iniziarono a sviluppare innesti cutanei più avanzati nella loro pratica nel 1869; il tipo che sono ancora più o meno utilizzati oggi.
Chirurgia plastica durante la guerra: le prime foto prima e dopo
Forse i miglioramenti più significativi nella storia della chirurgia plastica sono avvenuti nel secolo scorso, dove diverse tecniche di chirurgia plastica furono introdotte durante le guerre mondiali. Le tecniche pionieristiche di innesto cutaneo, come il ‘tubed pedicled graft’, furono sviluppate durante la prima guerra mondiale e perfezionate dai principali chirurghi plastici Archibald McIndoe e Harold Gilles che usarono le tecniche per trattare gravi ustioni del viso.
Queste procedure differiscono dalla chirurgia plastica precedente perché si basano sulla crescita e lo sviluppo di un apporto di sangue dal letto ricevente nel tessuto innestato per molte settimane o mesi.
Prima e dopo le foto di chirurgia plastica sono mostrate qui sotto, e mostrano i progressi sorprendenti che queste tecniche hanno avuto sui pazienti della guerra mondiale afflitti dagli orrori della guerra.
Figura 3 & 4 – paziente di Harold Gillies con un difetto facciale
Figura 5 & 6 – uso del lembo peduncolato tubolare
Figura 7 & 8 – risultato post-operatorio
1942: La chirurgia plastica incontra finalmente il mainstream
Nel 1942, dopo la battaglia d’Inghilterra, Gillies e McIndoe eseguirono le loro operazioni pionieristiche su aviatori ustionati al Queen Victoria Hospital con i media presenti, spingendo la chirurgia plastica nell’occhio pubblico.
Il club “Guinea Pig” fu formato dagli aviatori che erano stati operati e fu il primo gruppo di supporto ai pazienti per le ustioni sfigurate. È ancora forte oggi.